ARTICOLI E DOCUMENTI RIGUARDO SCIENZA E TECNOLOGIA-NOTIZIE DELLE ULTIME SCOPERTE SCIENTIFICHE-LA SCIENZA VISTA CON LUCE CRISTIANA

lunedì 27 aprile 2009

Influenza suina/ Il virologo Pregliasco ad Affari

Influenza suina/ Il virologo Pregliasco ad Affari: "Rischio pandemia". Ecco i consigli
Lunedí 27.04.2009 13:55
Sono finora 147 i casi di influenza suina accertati nel mondo. Per ora la maggior parte sono concentrati in Messico, unico paese in cui il virus ha ucciso: 103 le persone decedute, 1600 quelle ricoverate con i sintomi dell'influenza. Un caso sospetto anche in Italia. Per fare chiarezza su questo virus che ha colpito il Messico Affaritaliani ha intervistato virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore dell'Istituto di Virologia della Facoltà di Medicina di Milano, considerato uno dei maggiori esperti italiani di virus influenzali.



Dottor Fabrizio Pregliasco, che cos'è l'influenza suina che ha colpito il Messico?
Influenza suina è una variante preoccupante dell'influenza umana. Praticamente ha acquisito la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. E, anche se di origine animale ormai ha solo una trasmissione tra uomini. Anche se per ora è concentrata in Messico ha già fatto registrare qualche caso nel mondo per via dei viaggi molto frequenti.





Ma avete la preoccupazione si possa estendere in altre zone...
Ci preoccupa perchè ha una capacità pandemica cioè è un virus nuovo in cui noi tutti siamo a rischio di ammalarci. Un origine simile l'avevano avuto l'influenza spagnola del '18 ma anche un altra variante del '76. Ci preoccupa certo, ma va valutata.



Quali sono i sintomi?
Si presenta come un'influenza umana pesante, con un inizio brusco di febbre, dolori muscolari e articolari e sintomi respiratori. Ma il rischio è solo per chi ha soggiornato nel Messico e nelle zone dove è stato riscontrato il focolaio.

Come si può essere infettati?
Attraverso il contatto umano perchè l'infezione avviene come l'influenza stagionale, cioè attraverso le goccioline respiratorie emesse dal soggetto un giorno prima dell'inizio dei sintomi e la durata della malattia. La vie dirette o indirette sono il contatto con le mani e con il materiale sporco di saliva.

Quali sono le regole basilari per evitare il contagio?
In questo momento il cittadino italiano può stare sereno. Non ci devono essere allarmismi dal punto di vista pratico perchè si possono mangiare tutti i prodotti derivanti dal suino e il maiale si può allevare tranquillamente. Le prevenzione sono sempre le solite: lavarsi le mani, attenzione all'igiene personale e non frequentare posti affollati. Esistono poi dei farmaci che sono efficaci e che devono essere usati secondo il ministero della salute. Bisogna poi non andare nelle zone a rischio e seguire i consigli dati dalla Farnesina.


E'stato rilevato un caso di influenza suina in Spagna. Pensa che arriverà anche in Italia?
La Sars c è l'ha insegnato. In poche ore, in pochi giorni ci sono stati episodi di tasferimento di casi da una nazione all'altra. La speranza è che questi casi si possano individuare, contenere e limitare. Se no la situazione può peggiorare in termini di contagio a livello internazionale


Ma quindi c'è il rischio pandemia o è solo epidemia?
C'è il rischio pandemia perchè questa variante, nuova di virus, che prende pezzi del virus umano e quello suino e quindi ha la caratteristica di essere molto contagiosa e di non avere protezione da parte dei soggetti e quindi colpirne un grande numero. E' ipotesi possibile di pandemia.

Ma il caso dell'influenza suina sarà come quello dell'aviaria?
L'aviaria è un rischio ancora presente. Anche se non ha seguito una velocità cosi elevata continua a provare il suo contagio nell'uomo. E nei volatili è ancora diffusa. Solo che non se ne parla.




tags: influenza suina pregliasco pandemia

http://www.affaritaliani.it/cronache/influenza-suina-pregliasco-affari-pandemia-consigli270409.html

martedì 14 aprile 2009

Terremoto: Cnr, deformati 650 km

Terremoto: Cnr, deformati 650 km
Lo mostrano immagini Cnr che individuano faglia di 15 chilometri

(ANSA) - ROMA, 14 APR - Il terremoto del 6 aprile ha prodotto una deformazione di 650 chilometri quadrati nella zona attorno a L'Aquila.Lo mostrano immagini dell' Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Cnr (Irea-Cnr) sulla base dei dati raccolti dal satellite europeo Envisat e messi a disposizione dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa).L'immagine mostra una frattura (faglia) nella stessa direzione degli Appennini lunga almeno 15 chilometri.



http://notizie.virgilio.it/notizie/scienze_e_tecnologie/2009/04_aprile/14/terremoto_cnr_deformati_650_km,18768277.html

lunedì 13 aprile 2009

TERREMOTO: VENTO E PIOGGIA, AUMENTA L'EMERGENZA IN TENDOPOLI

2009-04-13 23:40
TERREMOTO: VENTO E PIOGGIA, AUMENTA L'EMERGENZA IN TENDOPOLI

L'AQUILA - A una settimana esatta dal terremoto che ha colpito L'Aquila e provincia, provocando 294 morti, lo sciame sismico continua ad imperversare: una prima scossa, delle 21.09, ha fatto registrare una magnitudo di 3.8, mentre la seconda alle 21.17 ha avuto una magnitudo di 3.5 e la terza, registrata alle 22.08, di magnitudo 3.0. La piu' forte e' stata comunque registrata alle 23.20, di magnitudo 4.9 e percepita chiaramente anche nelle Marche e nel Lazio. Le localita' piu' vicine all'epicentro dell'ultimo sisma sono Capitignano, Campotosto, Pizzoli e Barrete. Intanto arriva il freddo e non mancano i disagi per i 55 mila sfollati, dei quali oltre 33 mila ospitati nelle tendopoli.

Per i prossimi giorni, in base alle previsioni meteorologiche, L'Aquila dovrebbe essere la citta' piu' fredda d'Italia con la temperatura che scendera' fino ai tre gradi. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha spiegato che allo studio del Tesoro c'e' anche la possibilita' di destinare alle zone terremotate dell'Abruzzo i proventi dello scudo che potrebbe essere concesso per i capitali che rientrano dai paradisi fiscali.

Ad una settimana dal sisma - sono 10mila le scosse conteggiate finora, anche piccolissime, e un migliaio quelle avvertite e di magnitudo superiore a 2.5 - arriva un primo, relativo e parziale, bilancio dei danni. Tra gli interventi delle ultime ore, diversi hanno riguardato la tutela del patrimonio artistico aquilano: carabinieri e vigili del fuoco stanno lavorando per portare in salvo il 'tesoro' della diocesi - 500 pezzi tra ostensori, calici, croci di ogni epoca, per un valore di milioni di euro - mentre dalla Basilica di Collemaggio e' stata recuperata e messa in sicurezza la preziosa tela di Carl Ruther 'L'incoronazione di Celestino'.

Sul fronte della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, propone un'assicurazione obbligatoria contro le calamita' naturali. Il ministro ha assicurato che le risorse per l'Abruzzo saranno trovate: ''si parla del 5 per mille, si sta parlando della finalizzazione dei proventi dei giochi'' ed anche di ''uno scudo per il rientro dei capitali che non trovano piu' riparo nei paradisi fiscali''. Lo stesso Brunetta ha affermato che ''l'anno scolastico riprendera' in brevissimo tempo'' grazie anche alla tecnologia e all'utilizzo di lavagne 'telematiche'.

La Prefettura dell'Aquila sta valutando il da farsi per quanto riguarda lo svolgimento delle elezioni previste per il prossimo 7 giugno. In Abruzzo, infatti, si dovra' votare non solo per le Europee, ma anche per il rinnovo delle quattro amministrazioni provinciali, compresa quella dell'Aquila.

INGV: IERI 11 SCOSSE
Sono state 11, ieri, le scosse di terremoto piu' importanti che l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato in vari distretti sismici dell'Abruzzo: l'ultima e anche la piu' forte alle 23.14 che l'Ingv ha stimato di magnitudo 4.9. Le altre scosse sono state di magnitudo compresa tra 2.7 e 3.8.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_934090231.html

Terremoto: «l'allarmismo» di Giuliani

Duramente ripreso dal capo della Protezione civile Bertolaso
Terremoto: «l'allarmismo» di Giuliani
Il ricercatore dei laboratori del Gran Sasso aveva lanciato l'allarme per un sisma «disastroso»
MILANO - Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, inviperito martedì 31 marzo si era scagliato contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», chiedendo una punizione. Tra gli «imbecilli» c'era Giampaolo Giuliani, ricercatore presso i Laboratori nazionali del Gran Sasso che, in seguito allo sciame sismico che sta interessando l'Abruzzo da più di un mese, aveva lanciato l'allarme: la regione sarà colpita domenica 29 marzo da un terremoto «disastroso». Giuliani è stato denunciato per procurato allarme. E Bertolaso ha ripetuto che «lo sanno tutti che i terremoti non si possono prevedere».

ALLARME - Nella notte del 29 marzo c'era infatti stato a Sulmona un terremoto di 4 gradi della scala Richter. Questo e la «profezia» aveva fatto scattare il panico tra i cittadini di Sulmona e dintorni. L'analisi di Giuliani era basata sull'analisi di un gas radioattivo, il radon, che si libera dal sottosuolo quando le faglie vengono attivate il gas trova una via di fuga giungendo in superficie. Giuliani aveva dato anche un'indicazione precisa dell'allarme: da lì a poche ore. Il sisma però non era avvenuto. Ma la terra si è scatenata circa una settimana dopo. E ora le polemiche divampano. Anche se, per onestà, occorre dire che un conto è dire «ci sarà un terremoto», un altro è dire con precisione in quale zona colpirà e soprattutto quando. Per evitare di far evacuare migliaia di persone per settimane intere prima che succeda effettivamente qualcosa.



http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_06/previsioni_terremoto_giuliani_aac2c71e-2273-11de-9ce1-00144f02aabc.shtml




il Giornale.it
n. 84 del 2009-04-08 pagina 14

La denuncia di Giuliani:
"Io lo avevo previsto"
Bertolaso: "Impossibile"
di Nino Materi

"La gente comune ha capito che il mio metodo funziona. I sismologi ufficiali invece...". Bertolaso: "Allarmi non attendibili"


«Ho vissuto la notte più terribile della mia vita, sono sfollato anch’io. Questi scienziati canonici, loro lo sapevano che i terremoti possono essere previsti. Il sisma di ieri poteva essere “visto” se ci fosse stato qualcuno a lavorare o si fosse preoccupato».
Il ricercatore abruzzese Giampaolo Giuliani è l’uomo del giorno. È lui il «pazzo», il «visionario» che aveva anticipato l’arrivo del «terremoto disastroso», con l’unico risultato di guadagnarsi una denuncia per procurato allarme e l’appellativo di «imbecille». Ieri sul web e via sms lo studioso, rispondendo alle domande di chi non crede al suo «precursore sismico», ha lanciato durissime accuse contro i «professionisti» della scala Richter.

Ma i terremoti si possono prevedere o no?
«Sì, si possono prevedere. Io l’ho fatto e per questo ora rischio di finire in galera».

In galera per aver diffuso «notizie false».
«I fatti hanno dimostrato invece che il mio allarme era fondato. E la gente comune l’ha capito».

Ma lei aveva profetizzato che il terremoto avrebbe scosso la terra il 29 marzo a Sulmona.
«Cosa che puntualmente è accaduta, anche se non con la forza di ieri».

Ma poi lei aveva corretto la sua prima previsione, dicendo: «Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini...».
«Rispetto alla mia previsione il peggio si è scatenato con una settimana di ritardo».

La riprova che i terremoti non possono essere previsti.
«Non è così, La scossa di ieri poteva essere prevista anche con gli strumenti tecnici usati abitualmente da chi contesta il mio metodo».

E allora come mai l’allarme non è scattato?
«Perché chi è preposto al monitoraggio della situazione non era al suo posto, oppure non ha capito nulla».

Non è vero, l’unità di crisi si è riunita più volte.
«Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti...».

Facile parlare quando la tragedia è già accaduta.
«Sono 10 anni che noi riusciamo a prevedere eventi di questo tipo in una distanza di 100-150 chilometri da noi».

Qual è il suo metodo?
«La “capacità predittiva” è basata sull'analisi di un gas radioattivo, il radon, che si libera dal sottosuolo quando le faglie vengono attivate e il gas trova una via di fuga giungendo in superficie».

Da giorni lei parlava di «un forte aumento di radon, al di fuori della soglia di sicurezza».
«E forti aumenti di radon segnalano forti terremoti. Due notti fa il mio sismografo denunciava una forte scossa di terremoto e ce l'avevamo online. Tutti potevano osservarlo e tanti l'hanno osservato».

Ma l'Istituto di Geofisica e Vulcanologia ribadisce in un comunicato ufficiale: «Si sottolinea la circostanza secondo la quale, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile realizzare una previsione deterministica dei terremoti».
«Falso. Il mio “precursore sismico” arriva ad anticipare il verificarsi di un terremoto fino a 6-24 ore prima».

In quale occasione ha verificato l’efficacia della sua tecnica?
«Nel 2001 stavamo osservando il misuratore di particelle cosmiche presso l'Istituto quando, in corrispondenza del terremoto in Turchia, rilevammo una quantità straordinaria, rispetto al solito, di radon».

Dal 2001 in poi come è evoluta la sua ricerca?
«Ho impiegato quasi 2 anni per realizzare da solo uno strumento in grado di rilevare il radon, iniziai ad osservarlo ed a studiarlo, e con l'aiuto di un sismografo mi resi conto che la concentrazione di radon aumentava in corrispondenza di un evento sismico».

Poi cos’è accaduto?
«Nel 2002, in corrispondenza del terremoto di S. Giuliano, registrammo valori 100 volte maggiori alla norma, ma disponendo di un solo precursore sismico eravamo in grado di emanare un allarme per un evento sismico che distava più di 50 km da L'Aquila, senza poter fornire altre informazioni circa la collocazione o la direzione dell'evento stesso. Oggi con 5 precursori saremmo in grado di essere molto più precisi, “triangolando” i dati e i segnali di concentrazione del radon».


--------------------------------------------------------------------------------

© SOCIETÀ EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano





http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=341979

Il tecnico abruzzese, denunciato per procurato allarme, spiega
a un blog il funzionamento del suo "precursore sismico"
"Così posso prevedere i terremoti
In Abruzzo ci sono 5 apparecchi"

ROMA - Giampaolo Giuliani, il tecnico denunciato per procurato allarme dopo aver previsto che un terremoto di grande entità avrebbe potuto colpire la zona di L'Aquila, era stato intervistato il 24 marzo anche dal blog DonneDemocratiche.it . Nell'intervista, dopo aver raccontato com'è nato il suo apparecchio, aveva corretto la sua prima previsione, dicendo: "Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini".
In un'altra intervista, rilasciata ad una tv locale, ora visibile su You Tube e sul sito di Repubblica.it, era stato più determinato e aveva detto che una rete di "precursori" potrebbe garantire una capacità predittiva di grande rilevanza umana e sociale.

Sulle sue dichiarazioni, che in queste ore fanno il giro dei mezzi di informazione, si sta scatenando una polemica, se è vero che l'Istituto di Geofisica e Vulcanologia ribadisce oggi in un comunicato ufficiale: "Si sottolinea la circostanza secondo la quale, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile realizzare una previsione deterministica dei terremoti (previsione della localizzazione, dell'istante e della forza dell'evento). Ciò è vero anche in presenza di fenomeni quali sequenze o sciami sismici che nella maggior parte dei casi si verificano senza portare al verificarsi di un forte evento. Una scossa quale quella che si è manifestata oggi viene normalmente seguita da numerose repliche, alcune delle quali probabilmente assai sensibili."

Nell'intervista a DonneDemocratiche, Giuliani specifica che il suo "precursore sismico" arriva ad anticipare il verificarsi di un terremoto fino a 6-24 ore prima.

La tecnica è basata sullo studio del "comportamento" dell'elemento chimico chiamato Radon. Ecco il racconto di Giuliani: "Nel 2001 stavamo osservando il misuratore di particelle cosmiche presso l'Istituto quando, in corrispondenza del terremoto in Turchia, rilevammo una quantità straordinaria, rispetto al solito, di radon. Così ho impiegato quasi 2 anni per realizzare da solo uno strumento in grado di rilevare il radon, iniziai ad osservarlo ed a studiarlo, e con l'aiuto di un sismografo mi resi conto che la concentrazione di radon aumentava in corrispondenza di un evento sismico. Nel 2002, ad esempio, in corrispondenza del terremoto di S. Giuliano, registrammo valori 100 volte maggiori alla norma, ma disponendo di 1 solo precursore sismico eravamo in grado di emanare un allarme per un evento sismico che distava più di 50 km da L'Aquila, senza poter fornire altre informazioni circa la collocazione o la direzione dell'evento stesso. Oggi con 5 precursori saremmo in grado di essere molto più precisi, triangolando i dati ed i segnali di concentrazione del radon"



Dopo aver fornito elementi utili sulle caratteristiche del Radon, Giuliani dice che il suo apparecchio non si trova nel campo della teoria, me ne esistono già cinque esemplari:" "I 5 Precursori sismici si trovano a Coppito, nel Laboratorio del Gran Sasso (ospite dell'INFN), presso la scuola De Amicis, a Fagnano e a Pineto; sono tutti a più di 3 metri sotto terra e in corrispondenza di un evento sismico rilevano nello stesso momento, lo stesso segnale creando un grafico perfettamente sovrapponibile."

Poi Giuliani entra nel merito degli allarmi che si sono verificati in Abruzzo e della sua previsione: "I dati ottenuti in questi 9 anni di studi, ci hanno consentito di rilevare un rischio sismico maggiore nel periodo invernale che va da novembre ad aprile. Senza voler banalizzare, ma per semplificare i concetti, posso aggiungere anche che l'attività sismica è strettamente correlata alle fasi lunari. In particolare quest'anno, il sistema Terra-Luna, si è venuto a trovare al Perielio (punto più vicino al Sole, in inverno) con la Luna nello stesso periodo alla minima distanza dalla Terra, e con il Pianeta Venere allineato, in fase di Venere piena anch'essa vicina. L'attrazione gravitazionale delle masse sulla Terra hanno intensificato l'effetto marea sul nostro pianeta, rendendo gli eventi sismici più rilevanti, rispetto agli altri sciami, cui siamo stati interessati negli anni precedenti. Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini, in quanto lo sciame sismico andrà scemando con la fine di marzo."

Ma evidentemente il metodo non è ancora accettato uniformemente. Giuliani descrive così l'atteggiamento della comunità scientifica: "Mi osserva con interesse ... una parte mi da fiducia, come dimostra anche il Direttore dell'INFN che mi ha messo a disposizione un locale per ospitare uno dei 5 Precursori sismici; una parte è un po' più cauta e scettica."

(6 aprile 2009)

http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/terremoto-nord-roma/giulianigiampaolo/giulianigiampaolo.html

ORBITE PLANETARIE E TERREMOTI


ORBITE PLANETARIE E TERREMOTI.
by XXX 2 Giorni, 9 Ore fa
di Giuseppe Badalucco

Recenti studi realizzati da N. Venkatanathan, N. Rajeswara Rao, K.K. Sharma e P. PeriaKalli del Dipartimento di geologia applicata dell’università di Madras (India), hanno messo in luce la possibilità di predire i rischi di terremoti (come quello del 26 dicembre 2004) rapidamente, in modo da evitarne gli effetti devastanti e mitigarne l’impatto in termini di vite umane e di danni economici; questo attraverso l’analisi della configurazione delle orbite planetarie.


Lo studio mira ad analizzare anche l’impatto di alcuni fattori scarsamente presi in considerazione in passato come le scosse anteriori all’evento significativo e i cambiamenti nel livello dell' acqua sotterranea.
Secondo le ipotesi messe in campo da questi studiosi, quando il sole e più pianeti sono allineati rispetto alla terra, il nostro pianeta subirebbe un turbamento gravitazionale. Gli sforzi gravitazionali cambierebbero la velocità della terra nella relativa orbita.


Quando la velocità di rotazione della terra cambia, il movimento tettonico della zolla litosferica subisce un effetto incrementale. La quantità di moto angolare totale dei pianeti che sono coinvolti nell’allineamento e il turbamento orbitale che ne consegue ha un effetto cumulativo sull’ energia imprigionata nelle rocce della crosta terrestre, da cui può derivare lo scatenamento dell’evento sismico.



Lo studio mette in luce le possibili interferenze planetarie che possono incidere sulla rotazione della terra e quindi sui movimenti tettonici delle zolle della litosfera, che provoca l’effetto cumulativo di energia nelle rocce dalle quali si può liberare improvvisamente e bruscamente provocando l’evento sismico.
Sappiamo infatti che i terremoti sono provocati dai movimenti delle zolle in cui è suddivisa la litosfera (di circa 6-10 cm l’anno) dalla cui frizione si genera la liberazione dell’ energia accumulata nelle rocce sotterranee nelle zone di "confine" della zolla.
Infatti le località poste in prossimità dei confini delle zolle in movimento sono luoghi a grande rischio di terremoti.


Ciò, tuttavia, non significa che i terremoti si presenteranno necessariamente nei bordi della zolle litosferiche.
I terremoti si presentano solitamente lungo i bordi delle placche della crosta terrestre, ma possono anche accadere lontano dai bordi delle piastre, lungo singole faglie interne alla zolla. Queste sono crepe nella terra in cui le sezioni di una zolla si muovono nei sensi differenti. Infatti secondo gli studiosi di Madras per innescare un terremoto in un luogo particolare, dovrebbero essere rispettate alcune condizioni tra cui la distanza del pianeta che incide sulla rotazione della terra.


Dall'analisi dei terremoti significativi degli ultimi 100 anni, è emerso che la latitudine, la longitudine e l’intensità del terremoto è collegata con la distanza del pianeta ed il verso cui è diretto lo stress gravitazionale in qualsiasi punto della superficie terrestre.
Correlando le posizioni e le loro forze con la geologia di quella zona, i terremoti possono essere previsti con un margine d’errore che dovrebbe essere limitato, riguardo alla latitudine e longitudine del luogo epicentrale.

Gli studi realizzati in passato hanno sempre cercato di mettere in luce possibili strategie di previsione dei terremoti ma spesso senza ottenere i successi sperati, cercando di volta in volta di considerare diverse variabili come la colorazione delle acque nelle sorgenti sotterranee, le scosse anteriori all’evento devastante, la variazione nella morfologia delle rocce, i livelli dell' acqua sotterranea e i suoi cambiamenti chimici ed elettrici (la presenza di determinati gas cambia prima di un evento sismico), l'anomalia termica, lo studio della velocità delle onde sismiche.


Vi sono stati casi di vere e proprie previsioni realmente concrete (come quella per il terremoto di Haicheng, Cina) del 1975 (Magnitudo 7,3), ma nella maggior parte dei casi non si riscontra alcun segnale specifico che permetta di capire realmente quello che sta accadendo sotto la superficie.
Ciò che lascia perplessi gli studiosi è che tali metodi sopra accennati possono essere impiegati solo per quelle tipologie di terremoti per i quali i segnali precursori sono evidenti, soprattutto in prossimità delle faglie che si conoscono bene (per esempio come quella di San Andreas, in California).


Nessuna di tali previsioni può essere invece ripetuta per quelle faglie di cui si ha scarsezza di informazioni, come quelle che hanno causato il terremoto di Northridge 1994 (California), e quello di Kobe in Giappone nel 1995.
Lungo la faglia di San Andreas, il segmento considerato molto probabilmente a rischio di rottura era quello di Parkfield. Effettuando ricerche geologiche su questa zona gli studiosi americani avevano fatto una previsione più precisa di un terremoto di magnitudo 6,0 fra il 1988 e 1992. Benché quella previsione non si sia compiuta, un terremoto di magnitudo 6,0 è ancora previsto in quella zona (Ludwin, 1990).


Gli studi degli scienziati indiani aprono una nuova prospettiva sulle cause dei terremoti, legata all’azione gravitazionale del sole e dei pianeti del sistema solare, benché su questo punto la comunità scientifica mantenga la più doverosa cautela.
Per capire in che modo i pianeti possono influire con la forza gravitazionale sulla possibilità di scatenare degli eventi sismici si può fare l’esempio dei passeggeri che stanno in piedi su un autobus e che tendono a muoversi quando l’autista accelera il moto del veicolo o schiaccia il freno; a volte i passeggeri si scontrano fra di loro se sono molto vicini.



Le zolle della litosfera subirebbero gli effetti dei turbamenti gravitazionali poiché gli sforzi gravitazionali cambierebbero la velocità della terra nella relativa orbita; quando tale velocità di rivoluzione cambia, il movimento tettonico delle zolle della litosfera verrebbe influenzato in modo tale che l’ energia accumulata nella crosta terrestre sia liberata bruscamente, provocando il terremoto.


Questi studi hanno messo in luce come fondamentalmente la distanza del pianeta da un determinato punto della superficie terrestre possa incidere sulla probabilità che si verifichino degli eventi sismici, riprendendo in linea di principio alcune ipotesi fatte in passato sulla possibilità che quando la luna attraversa il meridiano del punto di osservazione aumenti la probabilità di terremoti.


Le posizioni planetarie, in rapporto alla superficie terrestre, calcolate in termini di longitudine (ascensione retta) e latitudine (declinazione) permettono agli studiosi di fare delle previsioni sulla possibilità che le orbite planetarie possano incidere sulla possibilità del verificarsi di terremoti. Per far si che ciò accada, tuttavia, le zolle e i punti della crosta terrestre coinvolti dovrebbero avere determinate caratteristiche geologiche che incidano sullo scatenamento dell’evento sismico.


Gli studiosi indiani hanno innanzitutto effettuato studi preliminari su terremoti già accaduti in passato e applicando questa metodologia sono riusciti ad individuare determinate zone interessate a importanti eventi sismici; tra questi sono stati individuati il terremoto di Haicheng (Cina 1975, magnitudo 7,3), ancora un sisma in Cina (Tang Shan) del 1976 (magnitudo 7,6), un terremoto dell'India di 2001 (magnitudo 7,7) e ancora terremoti di intensità minore nella zona di Jamnagar, India (2003).


Il modo in cui le orbite planetarie avrebbero inciso su questi eventi sismici ha fatto giungere gli studiosi alla conclusione che la differente posizione planetaria e la distanza dall’orbita terrestre inciderebbe sull’intensità dell’evento.
Dall’analisi è emerso che, per il terremoto di Haicheng, i pianeti esterni rispetto all’orbita terrestre, come Marte e Saturno erano più o meno su una "linea retta", mentre per il terremoto di Shan, mentre i pianeti con orbita più interna rispetto alla terra ( Mercurio e Venere) erano allineati, questi stessi presentavano una più alta velocità angolare relativa raffrontata ai pianeti esterni.



L'allineamento di Mercurio, Venere e Luna avvenne comparativamente per una durata più breve con effetti di diversa intensità sull’evento sismico di Shan. Si è così giunti all’ulteriore conclusione che se le forze gravitazionali agiscono sulla crosta terrestre con tempi più brevi e in un senso diverso rispetto alla conformazione della faglia o della zolla interessata l’intensità del terremoto sarà minore rispetto al caso contrario.
Impiegando questa metodologia previsionale, con l’ausilio di software specifici per i calcoli geoastronomici, gli studiosi hanno individuato diverse località in cui possono verificarsi terremoti nelle giornate in cui la configurazione planetaria sarebbe in linea retta.


Le località possibili in cui il terremoto potrebbe essere innescato da tali configurazioni sono state identificate analizzando il verso delle forze planetarie in gioco.
Per la data del 20 gennaio 2004 furono individuate:


- l’Indonesia
- le isole Solomon
- le isole Loyalty
- l’Italia
- le isole Kodiak e Aleutine
- l’Alaska
- la California
- Costa Rica
- Colombia.


Tra le località selezionate si è potuto verificare che effettivamente alla data del 20 gennaio 2004, escluso l’Indonesia e le isole Solomon, nelle altre località si sono verificati eventi sismici di maggiore o minore intensità. Di queste la California aveva registrato nove eventi sismici di magnitudo non superiore a 3,2 Richter, mentre l’Alaska aveva registrato due terremoti di magnitudo 5,0 Richter.


Ripetendo l’esperimento per la giornata del 22 gennaio 2004 sono state individuate altre località colpite da terremoti, sulle quali si verificavano allineamenti planetari riguardanti Mercurio, Giove e Venere; tra queste vi erano Sulawesi in Indonesia, Mindanao nelle Filippine, le isole Fiji, la Turchia e Cipro.
In tale giornata in tutte queste zone (escluse Turchia e Cipro) si sono verificati eventi sismici, con l’Indonesia colpita da tre terremoti di magnitudo 5,1 Richter.



N. Venkatanathan, N. Rajeswara Rao, K. K. Sharma e P. PeriaKalli sostengono che sia possibile quindi predire i terremoti correlando le posizioni dei pianeti in rapporto all’orbita terrestre e la geologia di una determinata zona poiché le forze gravitazionali in gioco nel sistema solare incidono sul movimento tettonico delle placche della crosta terrestre.
In tal modo sarebbe possibile individuare esattamente la latitudine e la longitudine del luogo coinvolto nel terremoto.
È interessante notare come negli ultimi anni si è parlato della possibilità che allineamenti planetari molto particolari possano generare eventi sismici di una certa rilevanza sul nostro pianeta, anche se la comunità scientifica nega assolutamente che i turbamenti gravitazionali, cui va incontro l’orbita terrestre, siano tali da avere rilevanza in tal senso.


Va ricordato l’allineamento del 5 maggio 2000 (che si verifica all’incirca una volta ogni 6000 anni) in cui Terra, Marte, Venere, Mercurio, Urano e Nettuno furono allineati sulla stessa linea retta rispetto al sole. La notte precedente un terremoto di magnitudo 6,5 Richter colpì le zone costiere dell’Indonesia provocando la morte di circa 50 persone e la distruzione di molti villaggi costieri.
Gli scienziati si affrettarono però a smentire qualunque collegamento diretto con l’allineamento dei pianeti.
La comunità scientifica rimane divisa tra sostenitori e detrattori di questa importante ipotesi, nella paura di cadere nel baratro pseudoscientifico dell’astrologia. Tuttavia bisogna ammettere che gli studiosi indiani hanno fornito dati interessanti anche da un punto di vista scientifico e si attendono ulteriori conferme a questa ipotesi.



Riferimenti bibliografici
- N. Venkatanathan, N. Rajeswara Rao, K.K. Sharma, and P. PeriaKalli - "Planetary configuration: implications for earthquake prediction", Department of Applied Geology, University of Madras, Guindy Campus, A.C.College Buildings.
- Abe. K. - "Earthquakes in China and California", v. 27, p. 72-92, 1988.
- Karl S. - "Planetary Alignment - Part 2, Great Moments in Science", Kruszelnicki Pty Ltd, 1990.
- Ludwin. R. - "Earthquake Research at Parkfield", California, for 1993 and Beyond U.S. Geological Survey Circular 1116, p. 14, 1990.
- Ranjit. B. "The Quake Manual", Out look Magazine, v. XLI, No: 5, p 26 and 27, 2001.
- Watson. J. M. - "Plate Tectonics, Environmental Volunteers", v. 10, p. 1-5, 1999.
- Walker. N. - "Earthquake Hazards", 1982.
http://www.edicolaweb.net/atlan16a.htm
http://www.esc-web.org/papers/potsdam_2004/sce_venkatanathan.pdf

x x x X X X x x x
http://newwordhera.blogspot.com/
http://www.nibiru2012.it/forum/astronomia/39292-orbite-planetarie-e-terremoti.html

La sensibilità degli animali per i terremoti




La sensibilità degli animali per i terremoti

È vero che gli animali percepiscono l'arrivo dei terremoti? In caso affermativo, non sarebbe possibile sfruttare queste capacità per prevedere i terremoti?

Paolo Dall'Aglio
13 luglio 2004
Sebbene le cronache raccontino spesso dello strano comportamento di animali (generalmente domestici) prima di un terremoto, non esiste alcuna ipotesi scientifica nè alcun risultato statistico in tal senso. Poichè le onde sismiche si propagano a velocità diversa, spesso non sono le onde più veloci che vengono avvertite ma quelle di ampiezza maggiore. È ragionevole pensare che alcuni animali in stato di quiete e a diretto contatto del terreno (per esempio il gatto che sonnecchia sul pavimento) possano avvertire anche le prime onde del terremoto. Si tratta però di alcuni secondi di differenza rispetto all'uomo in attività e perciò non utili per un allarme.

In Cina sono stati fatti degli studi utilizzando una particolare specie di pesci dei quali venne misurato lo stato di agitazione contando i passaggi davanti ad un sensore: non si sono ottenuti però risultati utili. La variazione di tensione nella crosta terrestre nelle vicinanze dell'epicentro del sisma potrebbe essere l'unica indicazione dell'approssimarsi del terremoto ma nè le misure geofisiche nè altri fattori sono finora in grado di fornire utili indicazioni.

Dario Slejko

http://ulisse.sissa.it/chiediAUlisse/domanda/2004/Ucau040713d001

Il cane percepisce l'arrivo di un terremoto?
Scritto da Cinomania
Giovedì 08 Maggio 2008 20:16
La credenza che gli animali possano prevedere i terremoti è vecchia di secoli. Nel 373 a.C., gli storici scrivono che gli animali, compresi ratti, serpenti e furetti, abbandonarono la città greca di Helice qualche giorno prima che un terremoto devastasse il posto.

I racconti di simili avvenimenti, su animali che percepivano in anticipo l’arrivo dei terremoti, da allora emergono attraverso i secoli. Sono segnalati pesci gatto muoversi violentemente, polli che smettono di deporre le uova e api che lasciano il loro alveare in tutta agitazione.
Le segnalazioni dei proprietari di animali domestici, descrivono gatti e cani che si comportano in maniera del tutto insolita prima di un terremoto, che abbaiano o gemono per nessun motivo apparente o mostrano segni di nervosismo o irrequietezza.

Articolo tradotto e rivisitato da Nicola Cacciola

Ma quale sia il senso dell’animale, se è vero che avvertono ogni cosa in anticipo, che può permettere ciò, rimane un mistero. Una teoria sostiene che gli animali selvatici e domestici sentono le vibrazioni della terra in anticipo rispetto agli umani. Altre idee suggeriscono che gli animali rilevano i cambiamenti elettrici nell’aria o nei gas liberati dalla terra.

I terremoti rappresentano un fenomeno improvviso. I sismologi non hanno modo di sapere precisamente quando o dove si verificherà il prossimo. Si stima che ogni anno, circa 500.000 terremoti si rilevano in tutto il mondo. Di questi, 100.000 possono essere sentiti dagli umani e 10.000 causano danni.

Uno dei paesi più colpiti dai terremoti è il Giappone, dove le devastazioni hanno causato la morte di innumerevoli vite ed hanno provocato seri danneggiamenti alle proprietà. I ricercatori hanno studiato a lungo gli animali, nella speranza di scoprire cosa sentono o avvertono prima delle scosse, allo scopo di usare quel senso come strumento di previsione.

I sismologi Americani d’altra parte sono scettici. Anche se ci sono stati casi documentati di strani comportamenti animali prima dei terremoti, la the United States Geological Survey, un ente governativa che fornisce informazioni scientifiche sulla terra, dichiara che un collegamento riproducibile tra un comportamento specifico e il caso di un terremoto non è mai stato fatto.

“Ciò che abbiamo non è altro che un sacco di aneddoti” afferma Andy Michael, un geofisico dell’USGS. “Gli animali reagiscono a molti stimoli, alla fame, alla difesa della loro territorio, desiderio sessuale, predatori ecc. Diventa quindi complicato realizzare uno studio controllato per ottenere quel segnale d’allarme anticipato”.

Negli anni ’70 l’USGS ha svolto alcuni studi sulla previsione animale “ ma non è venuto fuori nulla di concreto” dice Michael. Da allora, l’ente non ha svolto ulteriori indagini circa quella teoria.


Comportamenti errati nei Cani

Tuttavia i ricercatori sparsi nel mondo, continuano a perseguire l’idea. Nel Settembre del 2003, un medico giapponese ha fatto notizia con uno studio che indicava errati comportamenti nei cani, per esempio l’eccessivo abbaio o i morsi, come probabili segnali per prevedere i terremoti.

Ci sono stati inoltre, casi dove le autorità hanno previsto con successo un terremoto importante, basandosi in parte sulle osservazioni degli strani comportamenti animali. Per esempio, nel 1975 gli Ufficiali Cinesi ordinarono l’evacuazione di Heicheng, una città con un milione di persone, qualche giorno prima che si verificasse un terremoto di magnitudine pari a 7.3. Soltanto una piccola parte della popolazione rimase danneggiata o uccisa. Se la città non fosse stata evacuata, si valuta che il numero di morti e infortuni avrebbe potuto superare i 150.000.

L’avvenimento di Heicheng, è quello che ha dato alla gente la speranza che i terremoti potrebbero essere prevedibili, dice Michael, ed è quello che ha spinto l’USGS a condurre gli studi sul comportamento animale.

Più tardi è stato scoperto però, che una serie di lieve vibrazioni, chiamati foreshocks, si sarebbero registrati qualche tempo prima che il terremoto incombesse sulla città.

“Fu la sequenza di quelle vibrazioni che permise agli Ufficiali Cinesi di prevedere il terremoto” afferma Michael.

Nonostante questo, i cinesi hanno continuato a vedere nel comportamento animale un valido sussidio per la previsione dei terremoti. Hanno avuto molti notevoli successi ed anche alcuni allarmi falsi afferma Rupert Sheldrake, un biologo e autore dei libri intitolati “Dogs that Know When Their Owners Are Coming Home” and “The Sense of Being Stared At”.

Un collegamento tra il comportamento animale ed i terremoti potrebbe esistere, afferma Sheldrake, ma “come i Cinesi hanno scoperto, non tutti i terremoti provocano strani comportamenti negli animali, come altri. Solo attraverso la ricerca potremo scoprire perché potrebbero esserci tali differenze”.

Sheldrake condusse un proprio studio circa le reazioni anticipate degli animali prima dei terremoti più importanti, compreso quello di Northridge e quello della California e quelli avvenuti in Grecia e in Turchia nel 1999.

In tutti quei casi, afferma, si verificarono comportamenti particolari, compresi cani che urlavano nella notte misteriosamente, uccelli in gabbia che si agitavano e gatti nervosi che si nascondevano.

I geologi tuttavia smentiscono questo genere di segnalazioni, affermando che si potrebbe trattare ad esempio di “effetto di focalizzazione psicologico”, dove la gente ricorda strani comportamenti solo dopo che un terremoto o un’altra catastrofe sia avvenuta. Se non fosse accaduto nulla, continuano, la gente non avrebbe ricordato quegli strani comportamenti.


Segnalazioni di Strani Comportamenti

Sheldrake non è d’accordo. Lui afferma che simili tipologie di comportamento animale prima dei terremoti, sono state segnalate indipendentemente da gente di tutto il mondo, “trovo improbabile che tutte quelle persone abbiano avuto gli stessi scherzi di memoria”.

E’ necessaria una maggiore ricerca ed è sicuramente in ritardo, dice Sheldrake, che offra una linea interattiva o un sito web dove la gente si possa consultare o segnalare strani comportamenti nei loro animali. In questo modo un computer potrebbe analizzare i messaggi ricevuti per determinare da dove essi sono partiti. Un aumento improvviso di chiamate o e-mail da una regione particolare, potrebbe indicare un terremoto imminente.

Le informazioni potrebbero essere controllate per assicurarsi che le osservazioni non fossero state causate da circostanze diverse conosciute per influenzare il comportamento degli animali, come incendi o cambiamenti climatici. Inoltre, aggiunge Sheldrake, per evitare di pubblicare falsi allarmi, i dati potrebbero essere usati insieme ad altri dispositivi di controllo quali le misurazioni sismologiche.

“Un tale progetto, potrebbe catturare l’immaginazione di milioni di persone, incoraggiare la partecipazione alla ricerca in larga scala, ed essere divertente” afferma. “Quello che la ricerca richiederebbe, non sarebbe denaro, ma serietà e massima disposizione da parte di tutti”.


Origininale in lingua inglese di
Maryann Mott
for National Geographic News
November 11, 2003

Fonte: http://news.nationalgeographic.com

http://www.cinomania.net/approfondimenti/89-il-cane-percepisce-larrivo-di-un-terremoto.html

Maremoto o Tsunami


Maremoto o Tsunami



Il maremoto o tsunami è un fenomeno geofisico che si manifesta con onde sismiche traslatorie che si disperdono nella massa oceanica e che investono anche le regioni costiere.

I maremoti possono essere causati da terremoti del fondo marino, da esplosioni vulcaniche sottomarine, da uragani, dalla propagazione di onde sismiche di origine continentale.

La parola tsunami fu scelta verso il 1950 da scienziati americani accorgendosi che in lingua inglese non esisteva una parola idonea ma solo "tidal wave" il cui significato è onda di marea ma sicuramente fuori luogo.

Tsunami è una parola giapponese (vista la frequenza di maremoti in oceano Pacifico) formata da due parole distinte, tsu che significa porto e nami che significa onda, fu considerata abbastanza appropriata visto che indicava una onda anomala in un porto normalmente protetto. La parola maremoto invece esiste sia in lingua italiana che spagnola.

Il nostro Mediterraneo ha la presenza di numerosi vulcani attivi e ci pone al pericolo di maremoti causati da eruzioni esplosive.


Il più famoso maremoto fu provocato dall'esplosione dell'isola vulcanica Santorini nel mar Egeo avvenuta intorno all'anno 1500 a.C.

Il più grande maremoto in assoluto è quello che può essere causato dall'impatto di un asteroide in un oceano ma meglio considerare che questo evento è rarissimo.

Se volete avvicendarvi nella conoscenza specifica dei maremoti e conoscere le leggi fisiche che li generano e i metodi di calcolo vi consiglio un libro interessante e ben scritto di Michele Dragoni edito da UTET dal titolo Terrae Motus, è un libro abbastanza tecnico che spiega la sismologia da Eratostene allo tsunami di Sumatra.

Questa foto è, fortunatamente, un fotomontaggio ma, anche sapendo che è falsa, crea un profondo e attanagliante timore nel guardarla, ci appare il vero volto della natura non controllabile.


Non sottovalutiamo la natura.





http://www.earthquake.it/maremoto.php